Coppa Inter Europa Monza, 6 settembre
Una bellissima vittoria, sesto assoluto a ridosso delle Porsche due litri e primo di classe
Per essere competitiva, la TZ deve essere preparata da specia-listi e, per l’amicizia nata con Carluccio alla Temporada, la scelta naturale cade sull’officina Facetti di Bresso. Se ne occupa Giuliano che ce la consegna il giorno delle prove. Abbiamo in mano un’altra macchina che però necessita di molti chilometri di rodaggio. «Aldo, pensaci tu. Vai un paio di volte fino a Venezia, dovrebbe bastare».
6 settembre 1964, Coppa Inter Europa: la TZ sfreccia davanti alle tribune di Monza.
Massimo a 3’000 giri dal Parco di Monza, via Bergamo, Brescia, Venezia, poi a 4’000 giri, Brescia, Bergamo, parco di Monza.
Sono giornate calde di fine estate, l’abitacolo della TZ è un forno, i finestrini di plexiglas si aprono appena in un pertugio dal quale non entra aria, ma via di nuovo.
Ho tolto scarpe, calze, guido a torso nudo: ho il numero 12 sulle fiancate, dallo scappamento aperto che sporge di lato sotto il sedile di guida esce la musica assordante dei quattro cilindri. All’uscita del parco mi ferma la polizia stradale: «Guardi che è vietato guidare senza scarpe, dovremo farle la multa». «Scusino ma sto rodando questa macchina per la corsa di domani e dentro qui, si muore dal caldo». «Va bene, la capiamo e faccia buon viaggio!».
Bergamo, Brescia, Venezia, Monza al massimo 5’000 giri, appena in tempo prima della fine delle prove ufficiali. «Dai Silvio, vai in pista, la macchina è una meraviglia, divertiti ma non strafare perché la corsa sarà domani!».
1000 km di Parigi a Montlhéry, 11 ottobre
Racconto di Karl Foitek
Sono invitato a correre la 1000 chilometri di Parigi a Montlhéry nel mese di ottobre, ultima prova del Mondiale prototipi. Solo che, a Montlhéry, il signor Foitek ci va a piedi… non ha la macchina. Ne parlo a Silvio che mi rassicura: «Ich luege mit em Herr Aldo», mi dice, cioè che vedeva col signor Aldo Sonvico della scuderia Martinelli e Sonvico. Difatti andiamo a Parigi dove corriamo con un’Alfa Romeo TZ dai colori ticinesi. Il milanese Biscaldi della scuderia Sant’Ambroes ci precede in prova ma in gara riusciremo ad avere la meglio. Siamo 15° assoluti, primi della classe GT 1600, nella gara vinta da Graham Hill e Joakim Bonnier sulla Ferrari 330P iscritta dai «Concessionaires Maranello». Silvio ha ventitré anni ed è il più giovane tra l’ottantina di partenti. Se stavolta non mi è riuscito di battere Silvio Moser, almeno ho vinto con lui.
11 ottobre 1964, Silvio Moser con l’Alfa Romeo Giulia TZ della Scuderia Martinelli e Sonvico.
Partiamo, Silvio ed io, con l’Alfa Romeo tubolare Zagato della Scuderia Ticinese Martinelli e Sonvico caricata sul rimorchio, trainato dalla vettura di Silvio. Viaggio lungo, ma comunque senza problemi e giungiamo a destinazione. La Zagato era stata preparata da Karl Foitek a Zurigo. Durante le prove, purtroppo, il motore cede, calo di potenza. Fortunatamente era presente la squadra ufficiale Alfa Romeo di Milano che ci fornisce un suo motore. Durante la notte lo sostituisco – facendo tutto da solo – e l’indomani tutto è OK. La squadra ufficiale è presente con tre vetture. Non per questo Silvio s’intimorisce, anzi si carica. Difatti tutto fila liscio. Silvio e Karl Foitek vincono alla grande; primi di categoria GT 1600, battendo lo squadrone ufficiale Alfa Romeo.
La sera dopo la gara, il responsabile della squadra Alfa Romeo propone a Silvio di presentarsi a Balocco, pista di collaudo Alfa Romeo, per effettuare dei test sulle vetture ufficiali in vista di un eventuale contratto quale pilota titolare. Prese, infatti, contatto, ma non era nel carattere di Silvio sottostare a ordini e disciplina di squadra. Perciò tutto finì lì.
Coppa Bettoja - Monza, 25 ottobre
All'attacco della famigerata pista sopraelevata di Monza
Altro grande appuntamento con una gara internazionale aperta alle vetture Prototipo e Gran Turismo.
Si corre sul circuito completo di dieci chilometri comprendente la famigerata pista sopraelevata dai lastroni di cemento alquanto dissestati che, all’alta velocità raggiunta fanno sobbalzare macchina e pilota.
25 ottobre 1964, Silvio supera Baghetti all’entrata della Curva Parabolica.
La lotta è con la squadra ufficiale dell’Alfa Romeo, l’Autodelta dell’ingegner Chiti e Silvio battaglia a lungo con Baghetti che, alla fine, cede per lasciare che Moser superi pure la Ferrari GTO di Ottone Sigala di cilindrata ben maggiore. La TZ della Martinelli e Sonvico è prima della Gran Turismo, quarta assoluta preceduta solo dai Prototipi del vincitore Ludovico Scarfiotti, Ferrari 330LM, e dalle ISO Grifo di Casoni e Finiguerra. Un coronamento di stagione sfolgorante e grande soddisfazione per la scuderia ticinese e per i Facetti.
25 ottobre 1964, Baghetti insegue sulla pista sopraelevata ma Moser lo distaccherà notevolmente nel corso della gara e andrà a vincere.