MRD pubblicò una versione aggiornata del design della Formula Junior di Ron Tauranac per il 1963. L'auto fu chiamata retrospettivamente BT6, ma all'epoca era semplicemente conosciuta come Brabham Junior del 1963.
Primo proprietario:
1963 Charles Vögele (CH)
Ulteriori proprietari:
1963 Silvio Moser (CH)
1965/66 Jo Siffert (CH)
1966/67 Fritz Heini (CH) - applica Honda 800cc
24.10.1971 Heinz Schulthess (CH)
1972 Michel Salvi (CH)
1972/73 André-Louise Girault (CH)
Marcel Schaub (CH)
2006 Chris Drake (GB)
Attuale proprietario:
2013 Jonathan Hughes (GB)
Car information
No. telaio: Brabham BT6-17-FJ-63
Anno di costruzione: 1963
Freni: a disco su 4 ruote 10.5" ant. 9.5" post.
Passo: 2’250 mm
Carreggiata: 1’250 mm ant. 1’275 mm post.
Ruote cerchio ant. : 5“ x Ø 13”
Ruote cerchio post.: 6” x Ø 15“
Peso: ca. 400 kg
Colore: British Racing Green con banda color oro sul cofano
Motore FJ
Motore: motore basato su blocco e testa da turismo di serie
Trasmissione: manuale Hewland a 4 marce
Cilindri: 4 cilindri in linea Ford 105E 85 x 48.4mm 1098cm³
Carburatore: 2 carburatori Weber 40 DCOE
Potenza: 110cv a 7800 giri
Motore F3
Motore: motore basato su blocco e testa da turismo di serie
Trasmissione: manuale Hewland a 4 marce
Cilindri: 4 cilindri in linea Ford 105E 80.96 x 48.1mm 997cm³
Carburatore: 1 carburatori Weber 40 DCOE
Potenza: 100cv a 7800 giri usato una parte e calibrazione Ø 36mm nel collettore
Corse disputate
1963
Mitholz-Kandersteg CH
#6 Brabham BT06-17 FJ - corsa in salita - 1° di categoria
Durante il servizio di Rinaldo Giambonini per la televisine della Svizzera Italiana
Andato in onda il 10 luglio 1964 - Aeroporto di Agno, Svizzera
I Coupe de Bolderberg Zolder
Sunday August 23 1964 - Omloop van Zolder, Belgium
Gran Premio Automovil Club Argentina
Sunday March 08 1964 - Ciudad de Buenos Aires, Argentina
XX Gran Premio Ciudad de Buenos Aires
Sunday February 16 1964 - Ciudad de Buenos Aires, Argentina
Armando Sonvico con la Brabham BT6 di Silvio Moser
Sunday September 22 1963 - Mitholz-Kandersteg Switzerland
Armando Sonvico con la Brabham BT6 di Silvio Moser
Sunday September 22 1963 - Mitholz-Kandersteg Switzerland
Temporada 1964, Silvio Moser e Aldo Pessina
1964 - Argentina
Estratto da l’Eco dello sport del 1974
di Gian Paolo Foletti con aggiunte di Aldo Pessina
Dopo un quinto posto al circuito di Montlhéry Silvio sembra specializzarsi in gare in salita, anche perché la sua Lotus è ormai ampiamente superata per andare a competere in gare in circuito a carattere internazionale dove uno della sua classe figurerebbe meglio: terzo alla Saint Ursannes – Les Rangiers, quarto alla Ollon – Villars e al Marchairuz.
A questo punto accade una svolta decisiva per la carriera di Silvio; siamo sul finire della stagione 1963, Charles Vögele vuole a tutti i costi vincere il titolo svizzero della categoria corsa: queto industriale sangallese corre con una fiammante formula uno ma deve fronteggiare il bernese Habegger che lo contrasta validamente con la sua Cooper di formula junior (anche in base al regolamento svizzero che funziona con una complicata formula ad handicap). Il desiderio di Vögele è la fortuna del nostro Moser perché il 40enne pilota acquista in Gran Bretagna la junior di un meccanico di Jack Brabham, certo Dennis Hulme, che correva per la casa inglese in questa categoria. La vettura viene affidata al «piccoletto» perché abbia a battere Habegger e spianare la strada a Vögele.
1963 September 22 - Mitholz-Kandersteg CH.
Silvio corre e vince a Kandersteg ma non soddisfa il sangallese che affida allora la macchina a Joseph Siffert per la corsa dello Schauinsland a Friborgo in Brisgovia (Germania). Silvio ritorna sulla Lotus 20 ma è pieno di rabbia per l’affronto subito: si prepara a fondo e, sulla difficilissima salita germanica, che si snoda attraverso i boschi della Foresta Nera con un susseguirsi di luci-ombre, vince in modo nettissimo, battendo il nuovo pupillo dell’industriale confederato. Quindici giorni dopo, Vögele torna sulle idee primitive e affida nuovamente la Brabham a Silvio per l’ultima corsa di campionato a Monza: qui però si rompe la guarnizione della testa con Silvio al comando della corsa ed il nostro è costretto al ritiro.erto Dennis Hulme, che correva per la casa inglese in questa categoria. La vettura viene affidata al «piccoletto» perché abbia a battere Habegger e spianare la strada a Vögele.
Jonathan Hughes attuale propietario - Vintage Racing in a 1963 Brabham BT6.
Ancora Pessina: «La vettura però, nonostante il guasto, gira talmente bene, che decidiamo di acquistarla affinché Silvio abbia a disputare la prossima stagione con un mezzo veramente competitivo. Vögele, conoscendo le ristrettezze finanziarie di Silvio, vuole però garanzie e chiede pure a me di firmare una cambiale non sapendo che rivoltando le tasche di noi due messi insieme… Però andò così e, per fortuna nostra, vennero le vittorie e i premi che ci permisero di saldare il debito».
La Televisione della Svizzera Italiana
Silvio è ormai una star e a primavera, prima dell’inizio delle corse, la nostra televisione realizza un servizio sul nostro pilota.
Dove, se non all’aeroporto di Agno?
Il cronista sportivo Rinaldo Giambonini lo intervista, ponendogli tante domande tecniche e filma ogni particolare della Brabham vittoriosa che il fido Edo Sgroi spoglia della carrozzeria per mostrare ai ticinesi com’è fatta una formula tre. Una sgambata sulla pista e il servizio è completo!
10 Luglio 1964 servizio di Rinaldo Giambonini per la televisine della Svizzera Italiana.
Questo meraviglioso 1964
di Aldo Pessina (AP), Daniele Mangili (DM) e Karl Foitek (KF)
Quando finalmente arriva la gloriosa Brabham dall’Argentina, è necessario adeguarla al nuovo regolamento della F3 e ridurre la cilindrata dagli 1’100 cc della Formula Junior ai nuovi 1’000 regolamentari. Gli amici Daniele Mangili, dell’Assistenza Corse dell’Alfa Romeo Svizzera che ha sede ad Agno, Italo Zali, capo officina del Garage Diego De Marchi di Cassarate, il meccanico di Silvio, Edo Sgroi si mettono all’opera nel garage di Lugano, in Via Trevano 7. Daniele e Italo, per la grande amicizia, si prestano gratuitamente al di fuori del loro lavoro.
Partenza per il Trofeo Bruno a Monza e per la grande gara di Monte Carlo. Nel garage di via Trevano 7 a Lugano si carica con fatica la Brabham F3 sul glorioso furgoncino VW color ruggine..
Salò, 25 aprile
La macchina è già pronta per la XIV edizione del Circuito del Garda, un bellissimo percorso stradale lungo 16 chilometri e 400 metri che esalta le doti dei piloti. La gara si corre in due manche. La prima è vinta dal monzese Tino Brambilla, la seconda dal mantovano Luigino Malanca, vecchia conoscenza della Temporada, con Guglielmo Bellasi quarto, mentre Silvio è solo nono con un deludente distacco di oltre nove minuti. I meccanici risolvono i problemi di gioventù e Silvio si scatena nella finale, rimonta, stacca il giro più veloce della corsa ed è primo assoluto sbaragliando, con il nuovo motore fatto in casa, una blasonata concorrenza di piloti e squadre ufficiali. Ha percorso un giro in più della prima manche impiegando due minuti in meno! Un bel riscatto dopo la tribolata esperienza dell’anno scorso e la conferma delle grandi doti di Silvio. Si ferma al box, mi carica a bordo appollaiato sui semiassi ed aggrappato al rollbar, e via sparati alla premiazione con il vento che mi sferza il viso ridente. (AP)
1964 Aprile 25 - XIV Circuito del Garda 1964 - Trofeo Aymo Maggi - Salò, Lago di Garda, Italy.
Monza, giovedì 7 maggio
Durante la sessione di prove e qualifica il motore surriscalda. Moser parte comunque per la prima batteria e, come previsto, la guarnizione della testa brucia.
In tutta fretta, in attesa della seconda batteria, Silvio, con l’amico Chico Bettosini che guida la sua Austin Cooper, si reca al garage di via Trevano a Lugano; caricano sul sedile posteriore una testa motore di ricambio, completa del collettore di scarico, convincono al valico di Chiasso strada i doganieri italiani dell’emergenza sportiva e giungono sul circuito di Monza in tempo per la sostituzione. Purtroppo il risultato è negativo: ritiro. Nel primo pomeriggio ci avviamo verso Montecarlo dove, i giorni seguenti, si svolgeranno le prove e la gara. (DM)
Retro box dell’Autodromo di Monza. Italo Zali e Edo Sgroi chini sulla macchina appena scaricata dal furgone, sotto lo sguardo perplesso di Rosangela Macconi,
la fidanzata di Moser. Lui, già pronto con la tuta, sorride al fotografo, ignaro dei problemi che lo attendono.
Monte Carlo, 9 maggio
Giunti a Montecarlo a notte inoltrata, invitiamo Silvio a trovarsi una sistemazione in albergo e a non preoccuparsi della vettura. Smontiamo la testa del motore per verificarne le condizioni nel tentativo di risolvere il problema. Per inciso la nostra «officina» è la spiaggia lungo il mare e l’illuminazione un lampione. Passa Jack Brabham che, a piedi, fa un’ultima ricognizione del percorso di gara. Lo fermiamo con molto rispetto e gli chiediamo consiglio. Ma lui, gentilmente ci risponde: «Mi dispiace, io costruisco la macchina, non il motore. Non so che dirvi» e ci lascia con il nostro problema.
A un certo punto del nostro conciliabolo a Italo viene un’idea che risulterà ottima. Propone di deviare e allungare le tubazioni di circolazione dell’acqua di raffreddamento tra il motore e il radiatore e sistemarle all’esterno dell’abitacolo.
Risultato positivo, ma un altro tranello ci perseguita e, nella sessione di prove, cede il cambio. Troviamo un locale in cui poter lavorare e, armati di ottimismo, lo revisioniamo. Riportata la vettura in assetto di gara, Silvio vince la sua batteria e poi, nella finale, si permette di lottare con Jackie Stewart della scuderia Tyrrell, giungendo in classifica alle sue spalle: 2° rango in finale.
Per la nostra squadra questo risultato equivale a una vittoria, un sogno indimenticabile.
Durante la nostra presenza siamo contattati a più riprese da Alejandro De Tomaso, imprenditore costruttore di vetture sportive. Vorrebbe sapere come mai la nostra vettura è così veloce, vuole conoscerne i segreti. Ritengo che la messa a punto in generale, e le mani esperte di Alberto, che trova e ottimizza la carburazione, combinate con la guida sensibile e il piede pesante di Silvio, ci hanno regalato una prestazione che, visti i precedenti del giorno prima a Monza, neanche ci sognavamo. Grazie Silvio! (DM)
9 maggio 1964, Silvio eccezionale sulla pista del Principato di Monaco.